Lingua, cultura e democrazia.
I nuovi analfabetismi nella società della conoscenza
Firenze, venerdì 1 dicembre 2006, ore 15.30
Accademia della Crusca, Villa di Castello, Via di Castello 46
Il 1 dicembre 2006, alle ore 15.30 alla
villa
medicea di Castello, sede dell’Accademia della Crusca, avrà luogo il
convegno dal titolo Lingua, cultura e democrazia. I nuovi analfabetismi
nella società della conoscenza promosso dalla Regione Toscana per
presentare i risultati di una ricerca realizzata dall’IRPET
(Istituto Regionale per la Programmazione Economica della Toscana) con
la collaborazione dell’Accademia della Crusca. La Regione Toscana ha
infatti commissionato al suo Istituto per la Programmazione Economica
un’indagine mirata a offrire un quadro regionale sull’analfabetismo e, in
particolare, sugli analfabetismi emergenti, intesi come forme di impoverimento
culturale che possono arrivare a limitare fortemente l’agire individuale,
soprattutto nei contesti comunicativi e situazionali tipici delle società
complesse come la nostra.
Per l’IRPET ha impostato e curato la ricerca Sara Mele che si è occupata in
particolare di analfabetismo classico (quanti sono e che caratteristiche hanno i
cittadini toscani che non sanno leggere e scrivere) e della deprivazione
culturale; Ilaria Dal Carobbo, ricercatrice dell’IRPET, si è occupata delle
competenze funzionali di giovani e adulti e di analfabetismi emergenti relativi
alle abilità informatiche, tecnologiche e al grado di conoscenza delle lingue
straniere.
All’Accademia della Crusca è stata commissionata la parte della ricerca
relativa al grado di competenza linguistica dei giovani toscani e il
contributo dell’Accademia si è concentrato in particolare sull’analisi del
livello di competenza lessicale degli studenti toscani universitari e di scuola
secondaria di II grado. Per questa parte è stata scelta la modalità
dell’indagine diretta e Raffaella Setti, Mara Marzullo e Neri Binazzi hanno
formulato un questionario che poi è stato somministrato a un campione non
statistico, ma ragionato, di studenti con la collaborazione di insegnanti e
docenti di Scuole Superiori di II grado e di alcune Università della Toscana. La
ricerca si è svolta nel secondo semestre del 2006 e rappresenta una novità: è
stata infatti applicata per verificare il grado di competenza lessicale di
parlanti nativi (almeno nella stragrande maggioranza), mentre si tratta di un
tipo di verifica normalmente finalizzata a valutare le competenze lessicali di
lingue acquisite. L’indagine assume cruciale importanza prima di tutto perché, a
differenza di studi condotti in precedenza, mette la lingua al centro
dell’attenzione, attraverso la puntuale verifica della comprensione e dell’uso
di una serie di parole opportunamente selezionate, in secondo luogo, perché
sceglie di svolgere il sondaggio in una regione linguisticamente
particolare come la Toscana, in cui spesso non si ha una chiara percezione della
distanza tra lingua italiana e varietà locale.
Il questionario si struttura in due parti principali: la prima con
domande di carattere generale relative ai consumi culturali degli intervistati
(programmi radiofonici e televisivi seguiti, periodicità nella lettura di libri
e quotidiani, uso del computer e di Internet, frequentazione di musei, cinema,
teatri, ecc.) i cui risultati sono stati elaborati ed analizzati per dar conto
della situazione relativa ai consumi culturali dei giovani toscani; la
seconda si articola in tre batterie di test lessicali. La prima prova è
costituita da un test di autovalutazione in cui si chiede di esprimere il grado
di conoscenza attiva e passiva (scegliendo tra le opzioni non l’ho mai
sentita, l’ho sentita ma non la conosco, la conosco ma non la uso, la conosco e
la uso) su un gruppo di parole del lessico comune presenti nella
lingua dei giornali con l’aggiunta di alcune parole tradizionali toscane
e altre di ambito settoriale tendenti però a entrare nel lessico comune. Il
secondo gruppo di domande consiste in un test a scelta multipla su definizioni
date di parole opportunamente scelte tra cultismi, parole settoriali,
tecnicismi diffusi nella lingua dell’informazione. Il terzo tipo di prova è
un test a completamento a scelta multipla mirato a verificare la competenza
lessicale all’interno di un testo dato su parole comuni, del lessico di base e
di quello tradizionale toscano.
I risultati della ricerca verranno pubblicati dalla Regione Toscana in un volume
a cura di Sara Mele.
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Visita le pagine di
www.regione.toscana.it
dedicate a questo evento:
1 -
2

Intervista a Sara Mele,
coordinatrice del progetto per l’IRPET.
Intervista a Raffaella Setti,
coordinatrice dell’indagine diretta
per l’Accademia della Crusca.
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