C6 'ci sei' ? C.A. 'Caro amico', 8bre 'ottobre', cmq 'comunque', nn 'non';
l'uso di scrivere in forma abbreviata parole o locuzioni non è certo una novità.
Dai manoscritti medievali alle lettere private di ieri e di oggi l'esigenza di
risparmiare spazio e tempo ha spesso portato scriventi diversi ad adottare
scritture tachigrafiche o brachilogiche. Negli esempi sopra riportati si trovano
significativamente mescolate forme antiche (C.A., 8bre, nn) e moderne (C6, cmq).
Ma allora, la sensazione di novità che tutti noi proviamo di fronte agli SMS
e ad altre forme di "parlar spedito" da che cosa deriva? Forse dall'inedita
unione di parole e immagini? da una dialogicità informale impensabile nel
passato? dalla diffusione di massa di un fenomeno che presenta evidenti tratti
di creatività e altrettanto evidenti tratti di stereotipia? E si tratta di usi
censurabili che minacciano alla base le strutture dell'italiano, lingua
universalmente apprezzata per la frequenza delle vocali e per la "dolcezza"?
oppure no? Di questo e altro discutono all'Accademia della Crusca linguisti
italiani e stranieri, massmediologi, operatori nel campo della telefonia mobile
e giornalisti nel convegno Se telefonando... ti scrivo, che si
svolgerà l'11 maggio, confrontando anche gli usi dell'italiano con quelli di
altre lingue europee.
Il telefono, inventato da fiorentino Meucci, si è trasformato da qualche anno
in strumento fondamentale non solo di nuovi modi di comunicazione
interpersonale, ma anche di informazione e di gioco.
È perciò importante che la più antica accademia linguistica del mondo
rifletta su un fenomeno di particolare attualità che interessa in modo
particolare le nuove generazioni e che è strettamente legato al tema più
generale del rapporto fra le nuove tecnologie e gli usi dell'italiano
contemporaneo.
Il convegno è organizzato dall'Accademia della Crusca, in collaborazione con
l'Associazione "Amici dell'Accademia della Crusca" e con il "Centro di
Linguistica storica e teorica: Italiano, Lingue Europee, Lingue Orientali" (CLIEO)
dell'Università di Firenze, nel quadro delle manifestazioni del "Genio
fiorentino", promosse dalla Provincia di Firenze. Alla fine dei lavori, che
intendono unire l'approfondimento scientifico all'esposizione divulgativa,
rivolta soprattutto ai giovani, sarà presentato un breve spettacolo teatrale, a
cura di Alessandro Magini e Alessandro Bertini, con Antonella Monaco, su testi
di Dino Buzzati di argomento "telefonico".
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