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G. Fanello Marcucci, C. Marazzini, G. Di Leo e N. Maraschio
Il presidente Claudio Marazzini con Claudia Arletti e Mario Calabresi
Da sinistra: Benedetti, Givone, Benintende, Maraschio, Ravenni, Lavia
XII Convegno ASLI

CYBER-


Quesito: 

Il prefissoide cyber- in italiano è sempre più utilizzato, soprattutto in contesti legati Internet. In particolare, a generare perplessità sono la grafia e la pronuncia delle parole da esso composte. Proviamo a fare un po’ di chiarezza.

 

CYBER-

 

Etimologia e storia

Cyber è un confisso ricavato dal sostantivo inglese cybernetics, cibernetica, parola derivata dal greco dove κυβερνήτης (kybernetes) aveva il significato letterale di ‘timoniere, pilota di una nave’ e per estensione ‘colui che guida e governa una città o uno Stato’.

Fu il matematico e ingegnere britannico James Watt, alla fine del XVIII secolo, a utilizzare per la prima volta la parola cybernetic in ambito prettamente tecnico per descrivere il funzionamento di un’apparecchiatura in grado di controllare la velocità del motore a vapore.

Ma la cibernetica divenne un ambito di studio formalizzato soltanto nel XX secolo, grazie al contributo di alcuni grandi esperti di elettronica, matematica e robotica come Norbert Wiener, McCulloch, Alan Turing e W. Grey Walter. Quest’ultimo fu tra i primi a costruire robot autonomi in grado di eseguire determinati compiti, senza l’intervento da parte dell’uomo.

Il termine oggi descrive un’infinità di campi di studio e di applicazione che spesso non hanno nulla a che vedere con il concetto classico di cibernetica, ma alludono molto più genericamente alle implicazioni nella vita contemporanea dei mondi virtuali.

 

Significato

Sul significato di cyber- il Devoto-Oli fornisce la seguente definizione:

Primo elemento (ingl.) di composti che alludono ad una interazione più o meno avanzata e futuribile tra uomo e computer (cyberpunk, cybersex, cyberspazio), usato part. (benché impropr.) in riferimento alla realtà virtuale e a Internet.

Dal valore originario, il confisso ha sviluppato quello che lo riferisce più latamente alla realtà virtuale e all’uso della rete telematica. Poiché questo slittamento semantico sembra irreversibile oltre che diffusissimo, non è più designabile come improprio.

I traduttori automatici di internet traducono decisamente cyber con ‘informatica’.

 

Grafia

In tutti i principali dizionari italiani il confisso cyber-è quasi sempre documentato nella grafia inglese – cyberbullismo, cyberattacco, cyberbiblioteca, cybercultura, cyberguerra, cybercaffé, cyberpirata (Devoto-Oli) – fatto salvo per i casi in cui viene presentato anche nella forma concorrente adattata all'italiano (ma sempre con rimando al corrispettivo formato da cyber-) – ciberspazio, cibernauta, ciberterrorista o ciber-terrorista (GRADIT e Treccani).

I significati sono uguali e la prima forma è la più attestata nei dizionari.

Nel supplemento 2004 del GDLI le parole con cyber- sono 89, di cui 9 anglismi integrali (cyberaddiction, cyberboy, cyberbuck, cyberculture, cyberlady, cybermagazine, cybermanager, cybertalkshow, cybersex) e 80 adattamenti parziali, nel senso che il secondo elemento del composto è italiano (qualche esempio: cyberdizionario, cyberspazio, cyberuniverso). Nessun risultato per l’adattamento grafico ciber-. Il supplemento 2009 riporta 9 parole, di cui 4 con grafia integralmente inglese (cyber addiction, cyber business, cybersquatter e cybersquatting).

Il supplemento 2003 del GRADIT registra 13 parole con confisso cyber-, quello del 2007 14, quasi tutte con adattamento parziale tranne cibermercato e cibermolestatore.

Confrontando lo ZINGARELLI 2001 con il più recente ZINGARELLI 2015, si trovano nel primo 3 composti di ciber- (ciberneticaciberneticociberspazio) e 2 di cyber- (cybernauta, cyberpunk); nel secondo 2 composti di ciber- (cibernetica, cibernetico) e 6 di cyber- (cyberterrorismocyberpunkcyberbullismocybercafé, cybernautacyberspazio – per gli ultimi 4 viene fornita anche l’alternativa grafica ciber-).

Da una ricerca effettuata su Google Libri, entrambe le forme cyberspazio e ciberspazio ottengono numerosi risultati.  Digitando invece ciberbullismo, la banca dati rimanda unicamente alla forma con prefisso inglese (cyberbullismo) e fornisce risultati esclusivamente con questa opzione.

Lo stesso vale per cybercrime – che si trova assai sporadicamente nella forma semi-italianizzata cybercrimine, cyber crimine o cyber-crimine.

Frequente è l’utilizzo di cyberspace al posto di ciberspazio – benché anche quest’ultimo ottenga numerosi riscontri – e cyberlingua (o cyber-lingua), forma quest’ultima che si ritrova anche in testi inglesi.

Confrontando alcuni composti di cyber- e ciber- sul motore di ricerca generale Google si ottiene quanto segue:

per cybercrimine 30.800 occorrenze contro le 2.800 di cibercrimine

per cyberbullismo 1.300.000 contro le 33.000 di ciberbullismo

per cybersex 11.900 contro le 1.340 di cibersesso

per cyberspazio 187.000 contro le 43.700 di ciberspazio.

È interessante notare come, nell’archivio online del quotidiano “la Repubblica”, le attestazioni con prefisso inglese siano nettamente maggiori rispetto alle relative con adattamento italiano:

per cybercrimine 161 occorrenze contro l’unica di cibercrimine

per cyberbullismo 765 contro le 2 di ciberbullismo

per cybersex 86 contro le 3 di cibersesso

per cyberspazio 1.162 contro le 176 di ciberspazio.

 

Pronuncia

Non è in discussione la pronuncia inglese di cyber- [sàiber] o dell’italiano ciber-, quanto se sia più corretto usare l’uno o l’altro confisso nella lingua italiana parlata e scritta e se, nel caso di parole composte con un elemento italiano, sia consigliabile mantenere la forma inglese o la versione adattata.

Si legge sul sito web di Enciclopedia Treccani:

Il suono palatale della sillaba iniziale della parola ciberspazio è identico a quello presente nella parola cipolla. Nel caso del sostantivo ciberspazio, un adattamento parziale del sostantivo inglese cyberspace, per analogia con cibernetica, calco sull’inglese cybernetics già attestato da parecchi anni in italiano (1950), il più recente ciberspazio (dal 1990 in italiano) mantiene la pronuncia palatale della c iniziale.

Nel caso invece di altri termini come cyberpunk e cyborg, sempre composti a partire dall’identico confisso inglese cyber- col significato di ‘cibernetico’, la pronuncia italiana resta grossomodo fedele a quella inglese, specialmente per quanto riguarda la sillaba iniziale: saiberpànk, sàiborg.

 

Conclusioni

Nonostante la diffusione dei composti di cyber- nella forma inglese sembri ormai consolidata nella nostra lingua, sarebbe preferibile il suo adattamento italiano almeno nei casi in cui l’elemento pieno del composto è parola italiana, evitando la creazione di ‘mostri a due teste’ che creano dubbi sia dal punto di vista grafico che fonetico. Quindi ciberspazio essendo inutile cyberspace, cibercrimine e non cybercrimine (anglismo integrale inutile cybercrime), cibersesso e non cybersex, cibernauta e non cybernauta, ciberfaccia e non cyberfaccia o cyberface.

La grafia (e la pronuncia) inglese andrebbe conservata solo nei casi in cui il secondo elemento non sia italiano o adattabile all’italiano, come in cybercop, poliziotto specializzato nella lotta alla criminalità telematica (in italiano sarebbe forse traducibile con cibersbirro).

 

Valeria Leoncini

 

20 febbraio 2018