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Nicoletta Maraschio professoressa emerita dell'Università di Firenze
Monica Berté e Maurizio Fiorilla
Laura Boldrini all'Accademia della Crusca
Max Pfister e Massimo Fanfani

Corso La lingua della giurisdizione

Firenze, 25 - 27 febbraio 2019

Presentazione

Scuola Superiore della Magistratura

Accademia della Crusca

 

Corso per magistrati

La lingua della giurisdizione

 

25-27 febbraio 2019

Villa medicea di Castello (via di Castello 46, Firenze)

Villa di Castelpulci (via di Castel Pulci 43, Scandicci)

L'accesso al corso è riservato ai magistrati iscritti.

Il programma del corso, che prevede lezioni di magistrati e linguisti, tra cui diversi membri dell'Accademia e suoi collaboratori, è disponibile nella sezione "Agenda".

 

Presentazione:

Il corso, organizzato in collaborazione con l’Accademia della Crusca, rappresenta un appuntamento
tradizionale dell’attività formativa.
L’intento è quello di fornire ai magistrati suggerimenti per affinare la tecnica di scrittura argomentativa, sia nella redazione degli atti e dei provvedimenti interlocutori, sia nella elaborazione della sentenza.
Come scrivono i giudici? Questo l’interrogativo da cui partire. Alcuni linguisti considerano il linguaggio dei
giudici il più temibile ma, allo stesso tempo, il più importante per lo Stato e per la collettività. Per questa ragione, la Scuola superiore, sin dal suo esordio, ha privilegiato la scelta di approfondire il linguaggio giuridico: la formazione professionale senza tecnica espressiva è arte priva della sua concretezza ed efficacia.
Il tema – come è noto – è molto di attualità ed esiste in materia una ormai sterminata bibliografia, composta in larga parte da documenti degli stessi organismi giudiziari nazionali ed europei (una ricca documentazione può essere rinvenuta, fin d’ora, nel sito della Scuola, come risultato del corso sullo stile delle sentenze tenuto nel 2017). La lingua nemica della chiarezza, satura di formule burocratiche, quella che Calvino definiva “l’antilingua”, troppo spesso cela una enorme distanza tra chi scrive e gli interlocutori, quasi a voler innalzare barriere anziché comunicare. Il linguaggio giudiziario, caratterizzato per lo più dalla tecnica di scrittura argomentativa, dovrebbe avere lo scopo di essere chiaro e diretto pur nella esigenza di utilizzare la terminologia appropriata al diritto. È quasi superfluo notare che “semplificare il linguaggio” non vuol dire in alcun modo cedere alla tentazione della sua banalizzazione, né rinunciare al necessario specialismo che è insito nella sua natura giuridica.
L’obiettivo del corso è dunque quello di divulgare l’uso di un linguaggio scritto che non si caratterizzi per
l’eccesso delle formule, la ridondanza vana dell’espressione, la complicazione della sintassi, l’abuso delle
parentetiche o persino – si riscontra talvolta anche questo difetto – l’uso erroneo della punteggiatura o il ricorso ad un vocabolario raro e ricercato. Tali modalità di scrittura, affidate ad un periodare complesso e sin troppo ricercato, contrastano con l’esigenza dell’atto giudiziario di farsi comprendere dai suoi destinatari e, in ultima analisi, dai cittadini affinché, dalla lettura delle sentenze, possano trarre preziosi spunti di analisi, da divulgare nei vari ambiti sociali interessati dalle decisioni giudiziarie.
Il corso avrà carattere seminariale. Dopo poche relazioni frontali, il lavoro proseguirà in gruppi, che studieranno su testi già selezionati (per riscontrarne i difetti) o su altri testi da comporre, discutendo fattivamente su esempi tra magistrati, studiosi del diritto e, soprattutto, linguisti.
In conclusione, non è possibile insegnare con esattezza come scrivere perché lo scritto si nutre anche di stile personale, abbinato non tanto alla mano ma alle idee di colui che scrive. Al contrario, si può insegnare come non scrivere e quali sono gli errori da evitare: per fare pratica l’unico esercizio è quello di prendere un documento scritto, di leggerlo e di individuare le parole e le frasi fuori posto, per poi scriverlo nuovamente con un linguaggio chiaro e preciso.

 

 

Agenda

Lunedì 25 Febbraio 2019 - Accademia della Crusca Firenze
Ore 14.45

Apertura dei lavori e presentazione del corso: Prof. Claudio Marazzini, Presidente dell’Accademia della Crusca, Prof. Guido Melis, Vice Presidente del Comitato Direttivo della Scuola Superiore della Magistratura
Ore 15.15

«I giudici, la lingua e la scrittura» (Federigo Bambi, professore di lingua giuridica nell’Università di Firenze - Accademia della Crusca)
Ore 16.15

«Forme e linguaggio del provvedimento giudiziario: regole di scrittura» (Giovanni Canzio, primo presidente emerito della Corte di Cassazione )
Ore 17.15

Dibattito
Ore 17.30

Visita all’Accademia della Crusca
Ore 18.15

Sospensione dei lavori

 

Martedì 26 febbraio 2019 - Castelpulci Scandicci
Ore 9.15

«Laboratorio di scrittura giudiziaria» (suddivisione dei partecipanti in gruppi):

I) «I provvedimenti civili» (Michele Cortelazzo, professore di linguistica nell’Università di Padova - Francesco Oddi, Presidente di Sezione del Tribunale di Roma)
II) «I provvedimenti civili» (Riccardo Gualdo, professore di linguistica italiana nell’Università della Tuscia - Simonetta Afeltra, Consigliere della Corte di Appello di Firenze)
III) «Le sentenze penali» (Jacqueline Visconti, professoressa di linguistica nell’Università di
Genova - Giuseppe Ondei, Presidente di sezione della Corte di Appello di Milano)
IV) «Le misure cautelari penali e gli atti del Pubblico Ministero» (Marco Biffi, professore di
linguistica italiana nell’Università di Firenze - Bernardo Petralia, Procuratore generale di
Reggio Calabria)
Ore 10.45

Pausa
Ore 11,00

Ripresa dei lavori nei gruppi
Ore 13.00

Pranzo
Ore 14.00

Ripresa dei lavori nei gruppi
Ore 16.30

Sospensione dei lavori

 

Mercoledì 27 febbraio 2019 - Castelpulci Scandicci
Ore 9,00

Ripresa dei lavori
Ore 9,15

Resoconto in sessione plenaria del «Laboratorio di scrittura giudiziaria» (a cura dei magistrati partecipanti)
Ore 10,00

«Nuove regole per la redazione dei provvedimenti giudiziari: il laboratorio fiorentino» (Margherita Cassano, Presidente della Corte di Appello di Firenze)
Ore 10,45

Pausa
Ore 11,00

«Dante nel cielo di Cacciaguida. La storia, la città, la giustizia» (Giovanna Frosini, professoressa di storia della lingua italiana nell’Università per stranieri di Siena - Accademia della Crusca)
Ore 11,45

Dibattito
Ore 12,30

Conclusione dei lavori
Ore 12,45

Pranzo

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