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La presentazione dei lavori di restauro della Grotta degli animali
Passeggiate d'autore: "Claudio Tolomei, umanista del Cinquecento"
Andrea de Rosa
Il presidente della Repubblica nella Sala delle Pale

hashtag*


language of the Internet, mass media
2010

Definizione: parola (o sequenza continua di parole) preceduta dal simbolo #, usata nell'ambito dei social network per categorizzare e rendere ricercabili contenuti correlati.

È dal luglio 2009 che il social network Twitter ha introdotto ufficialmente gli hashtag come chiavi di ricerca per catalogare e rintracciare commenti attinenti a uno stesso argomento. Un commento con un determinato hashtag viene categorizzato insieme a tutti gli altri, scritti da utenti diversi, a cui sia stato associato il medesimo hashtag. La funzione è stata incorporata negli ultimissimi anni da altri popolari social network come Instagram, Google+ e Facebook.

Hashtag è una parola inglese composta da hash, uno dei tanti termini che indicano il simbolo # (in italiano detto cancelletto), e tag, 'etichetta', 'marcatore'. Coniata per la prima volta nel 2007 in un blog statunitense e poi proposta su Twitter dagli stessi utenti, la parola all'inizio indicava solamente il simbolo del cancelletto impiegato per creare chiavi di ricerca, non la chiave di ricerca stessa, e questo significato si è mantenuto nella terminologia ufficiale di Twitter: "il simbolo #, denominato hashtag, viene utilizzato per contrassegnare parole o argomenti chiave in un Tweet. È stato concepito dagli utenti Twitter come metodo per categorizzare i messaggi". Nell'uso comune, tuttavia, il significato si è esteso a tutta la sequenza, che nella terminologia ufficiale è chiamata hastagged word.

Le prime attestazioni sui quotidiani risalgono al 2009 quando il "Corriere della sera" e la "Repubblica" danno notizia della proposta di hashtag come parola dell'anno per l'Oxford English Dictionary. Il termine entra invece effettivamente nell'uso italiano a partire dal 2010, parallelamente alla sempre maggiore familiarità degli utenti con la funzione sul social network. È ormai abbastanza conosciuto anche fra coloro che non usano Twitter, visti i continui riferimenti dei media all'informazione via tweet. Sulla guida italiana di Twitter, la parola era stata tradotta all'inizio come etichetta, ma dal 2013 la traduzione è stata sostituita dall'anglicismo non adattato hashtag conformemente a tutte le altre versioni non inglesi del social network. Come quasi tutti gli anglicismi acclimatati nella lingua italiana, il termine si considera invariabile al plurale, così come registrato da alcuni dizionari italiani dell'uso. Sempre per consuetudine dell'italiano e contrariamente a quanto accade nella lingua inglese, la h iniziale non viene pronunciata e soluzioni come l'hashtag e un hashtag risultano largamente preferite a lo hashtag e uno hashtag (rispettivamente 451.000 contro 2.720 e 66.400 contro 156 risultati su Google).

Lo stile di composizione di un hashtag deve avere come requisiti fondamentali la brevità (Twitter impone il limite di 140 caratteri per commento, eventuali hashtag inclusi) e l'essere facilmente memorizzabile. Molto frequenti sono le abbreviazioni o la sottrazione di determinate lettere, sopratutto vocali, analogamente a quanto avviene nelle scritture tachigrafiche, diffusissime nei nuovi media. Gli hashtag inoltre si rivelano spesso una fucina di neologismi (il più delle volte effimeri), creazioni estemporanee o tormentoni del tipo #sapevatelo, #gomblotto.

L'estrema sintesi comunicativa realizzata dagli hashtag ha fatto sì che questi siano diventati sempre più un elemento indipendente dalla comunicazione sui social network, usato in funzione di slogan per campagne pubblicitarie (#guerrieri, #civuoleuneroe) o per concentrare il senso di un messaggio politico come in #proviamoci, #coseconcrete, #Adesso.

Attestazioni

  • "Wired.it" (01/01/2010): “Zarrella ha creato un hashtag (un’altra fondamentale convenzione di Twitter, che permette agli utenti di raggruppare le proprie conversazioni con una parola chiave) dal titolo #saveretweets”.
  • "Repubblica" (26/01/2011): “Il finto Zuckerberg ha lasciato il riferimento dell'hashtag #hackercup2011”.
  • "Corriere della sera"( 04/07/2011): “per giorni l'hashtag nowebcensure ha catalizzato le discussioni degli utenti".

Attestazioni lessicografiche

[a cura di Stefano Olmastroni]

 

 

17 April 2014